Stazione climatica situata sull’altipiano delle Rocche
Trend popolazione dal 1861
Elaborazioni su dati ISTAT delle statistiche demografiche di Rocca di Mezzo.
Andamento demografico | Piramide delle età | Censimenti popolazione |
Età scolastica | Struttura popolazione | Cittadini stranieri |
Altezza s.l.m.: m. 1 329
Densità per Kmq: 15,15
Superficie: 90,55 Kmq
Codice Istat: 066082
Scheda rischi ISTAT
Abitanti: Rocchigiani
Cenni storici
Santo Patrono: San Leucio vescovo di Brindisi
Festa patronale: 11 gennaio e ultima domenica di luglio
Interessante notare come il culto del vescovo orientale si diffuse in Abruzzo principalmente ad Atessa, essendo venerato nel duomo per la leggenda del drago, e poi a Rocca e a Cagnano Amiterno, nell’aquilano. L’origine del culto per San Leucio si può far risalire al periodo dell’incastellamento (IX sec.) ed è stata rafforzata dalla transumanza.
La devozione popolare attribuisce a San Leucio il patronato agrario ed idrico per il miracolo della pioggia che
avrebbe interrotto, in un tempo imprecisato, una dannosa siccità che metteva a rischio il raccolto dell’altipiano [cfr: Maria Concetta Nicolai, Un Santo per ogni campanile Il culto dei Santi Patroni in Abruzzo Volume III – Papi , Vescovi e Patriarchi, pag. 244].
Etimologia del nome: il nome deriva dalla presenza in epoca medioevale di una rocca, tutt’oggi visibile nella parte alta del paese.
Frazioni
Fonteavignone, Rovere, Terranera
Link istituzionali
Economia
Il paese vive quasi interamente di turismo estivo ed invernale nelle aree naturali e di attività commerciali connesse.
Da vedere e conoscere
Chiese e altri edifici religiosi
- Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Neve – La chiesa come si presenta oggi è stato oggetto dell’ultimo restauro del dopo terremoto del 1915, che le ha conferito all’esterno un aspetto neoromanico, e all’interno uno eclettico, prevalentemente neoclassico e neorinascimentale. L’esterno ha l’impianto rettangolare, l’interno è a tre navate divise da archi a tutto sesto poggianti su pilastri quadrati.
- Chiesa di San Michele Arcangelo – Il piccolo edificio, detto anche cappella Gentile, risale originariamente al XVII secolo e si affaccia su Piazza Principe di Piemonte. Usata per secoli come cappella privata, nel XIX secolo fu ampliata in stile misto tra il neoclassico e il neogotico, e divenne una chiesa pubblica.
- Chiesa di San Pietro de Vignoli – Nel centro di Rovere, è la chiesa più antica del paese, menzionata nel 1313, quando venne nominata dall’estimo dei beni. La chiesa è priva di facciata, l’ingresso è dato sul fianco da un portale barocco seicentesco a timpano spezzato, con al centro la croce papale. L’interno è barocco, molto ben decorato.
- Chiesa della Madonna delle Grazie – Situata a Rovere in Largo Madonna, risale al XIII secolo. La facciata della chiesa è in blocchi di pietra squadrati, l’impianto interno è rettangolare a navata unica con terminazione ad abside semicircolare, il soffitto è a capriate lignee; di interesse c’è solo il gruppo statuario dei Santi.
- Chiesa di Santa Maria Assunta – In contrada Fonteavignone, ha un aspetto settecentesco, anche se risale al XIV secolo. Vi sono conservati la statua della Vergine delle Grazie in terracotta del 1432, una croce processionale dell’orafo Nicola da Guardiagrele del 1434 e un pregevole dipinto della Madonna col Bambino di scuola raffaellesca.
- Chiesa di Santa Maria Maddalena – In contrada Rovere, ha un aspetto tardo ottocentesco in stile rurale. Ha impianto rettangolare con il portale, sovrastato da un oculo centrale, mentre la copertura del tetto è a spioventi.
- Chiesa di San Lorenzo – Parrocchia di borgo Terranera, è molto antica. Ha un aspetto settecentesco, con facciata molto semplice a tetto spiovente, e ingresso presso un loggiato a due archi sul fianco di destra, con portale architravato, sovrastato dal campanile a torre.
- Chiesa di San Leucio – dedicata a San Leucio d’Alessandria e risalente al XV secolo, si trova nella pineta omonima fuori Rocca di Mezzo. Fondata nell’epoca rinascimentale, sorge sul cocuzzolo collinare, ad impianto rettangolare, con facciata quadrata. L’interno è ancora inagibile per il sisma del 2009.
Palazzi antichi – castelli
- Castello di Rovere – Si trova nella parte più alta della montagnetta dove sorge Rovere, e fa parte del sistema difensivo dei Normanni dell’XI-XII secolo, dell’altopiano delle Rocche. Nel 1254 contribuì a fondare L’Aquila; sino al XVII secolo mantenne la funzione di controllo del traffico nella vallata delle merci e dei viandanti e pastori transumanti. Il castello era documentato già dal 1100, appartiene a quella tipologia dei castelli-villaggio cinti da mura e torri rompitratta, che si raccordano al torrione principale pentagonale, come l’esempio dei castelli recinto a triangolo di San Pio delle Camere, Roccacasale e Stiffe. Oggi le rovine sono ancora abbastanza conservate, e all’interno è possibile riconoscere le casermette dei soldati, l’armeria e la cisterna.
- Monumento del Narciso – Si tratta di una costruzione recente, situata all’ingresso del paese, in onore della festa tradizionale rocchigiana. Sopra un blocco di base si erge un rettangolo sagomato con le figure del fiore. Questa festa fu inaugurata nel 1947, forse ispirata alla Sfilata delle Rose che si tiene in California, e portata in paese da emigranti. Nel mese di Maggio il narciso, spontaneamente rigoglioso sull’altopiano delle Rocche, è diventato il simbolo naturale del paese.
Parchi e/o riserve naturali
- Il Parco Sirente Velino – Istituito nel 1989 con sede a Rocca di Mezzo, con lo scopo di tutelare e preservare i valori ambientali, nonché di trasmettere alle generazioni gli elementi culturali e i segni delle ricchezze storico-architettoniche ereditate dal passato.
- Monte Velino
- Piani di Pezza
- Campo Felice (in parte)
- Sentieri di montagna
Feste ed attività culturali
- Festa del Narciso – Manifestazione folkloristica celebrata per la prima volta nel 1947 per salutare la pace poco dopo le gravi conseguenze subite dalla seconda guerra mondiale. Nel corso degli anni ha sempre più rappresentato un vero e proprio omaggio alla primavera e alla bella stagione attraverso l’allestimento di carri allegorici e l’infioritura realizzata utilizzando i fiori bianchi del narciso.