Il borgo è di origine medievale, fortemente coinvolto dal fenomeno dell’emigrazione.

Trend popolazione dal 1861

Elaborazioni su dati ISTAT delle statistiche demografiche di Pettorano sul Gizio.
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Altri dati
Popolazione: 1 344
Altitudine s.l.m.: m. 656
Densità per Kmq: 21,38
Superficie: 62,85 Kmq
Codice Istat: 066071
Classificazione rischi sismici: 1
Abitanti: pettoranesi
Storico elezioni comunali
Cenni storici
Santo Patrono: Santa Margherita
Festa patronale: 13 luglio
Pietro de Stephanis assicura che, per antica tradizione e memoria, il culto di Santa Margherita d’Antiochia sarebbe stato introdotto da Margherita di Corbaria, che portò in dote a Restaino II Cantelmo il feudo di Pettorano, intorno ai primi anni del XIV secolo. (cfr Maria Concetta Nicolai, Un Santo per ogni campanile, Il culto dei Santi Patroni in Abruzzo, Volume IV, pag. 317)
Etimologia del nome: Le interpretazioni etimologiche del toponimo Pettorano sono state diverse: secondo alcuni deriverebbe da pettorale, per la forma a petto di corazza assunta dall’insieme urbanistico; secondo altri da pettorata, termine dialettale con cui si indica una rapida salita, per disegnare in questo caso il dirupo che dalla valle del Gizio sale fino al Piano delle Cinquemiglia; altri lo spiegano come derivato dal sostantivo greco preta, -as (= pietra, roccia) per indicare la natura rocciosa del sito; altri infine da Pictorianus, nome di pagus, o di un fundus legato al gentilizio di età romana Pictorius, attestato epigraficamente nel vicino paese di Introdacqua. (fonte)
Frazioni
Conca, Frascate, Vallelarga, Vallepescara
Link del comune
Loghi ANCI
Economia
Turismo, agricoltura, artigianato
Da vedere e conoscere
Il castello
Il castello di Pettorano sul Gizio fa parte di un sistema di fortificazione comprendente i castelli circostanti di Popoli, Pacentro, Raiano, Vittorito, Prezza e Anversa. Originariamente doveva essere composto solo dalla torre centrale di avvistamento (puntone) a pianta pentagonale, con la punta diretta verso SO, intorno alla quale fu innalzata, in epoca angioina, l’attuale cinta muraria con le superstiti due torri circolari. Delle due torri, a base scarpata per attutire l’impatto di eventuali proiettili, quella posta a SO è di maggiori dimensioni rispetto a quella posta a NO . A SE invece si può osservare una torre quadrilatera.

Il castello è gestito dalla società VALLELUNA soc. coop., all’interno si trovano:
- Mostra “Gli uomini e la montagna” di G. Battista
- Museo del territorio” a cura della Coop. ASTRA e della Riserva Naturale Regionale Monte Genzana – Alto Gizio
- Sala-Museo dei Carbonai
- Sala convegni 50 posti a sedere
- Spazi espositivi
Altre notizie sul castello, sulle porte, palazzi, chiese.