Comune della piana di Navelli.
Trend popolazione dal 1861
Elaborazioni su dati ISTAT delle statistiche demografiche di Barisciano.
Andamento demografico | Piramide delle età | Censimenti popolazione |
Età scolastica | Struttura popolazione | Cittadini stranieri |
Altri dati
Codice Istat: 066009
Classificazione rischi sismici: 2
Popolazione: 1659
Densità per Kmq: 21,14
Abitanti: bariscianesi
Altitudine s.l.m.: m. 940
Superficie: 78,49 Kmq
Cenni storici
Santo Patrono: San Flaviano
Festa patronale: 24 novembre
Il culto di San Flaviano vi è stato importato prima dell’anno Mille dai monaci di Farfa (cfr Maria Concetta Nicolai, Un Santo per ogni campanile, Il culto dei Santi Patroni in Abruzzo, Volume III, pag. 364)
Etimologia del nome: La citazione più remota e certa del nome Barisciano si trova nel Chronicon Farfense e risale al 920 (fonte)
Frazioni
Picenze (San Martino, Villa di Mezzo, Petogna)
Link del comune
Economia
Turismo, agricoltura, artigianato
Da vedere e conoscere
Vedi sito istituzionale
Proloco
Castello di Barisciano
Il castello di Barisciano posto sulle pendici del monte Selva, dai suoi quasi 1500 metri d’altezza, domina l’altopiano di Navelli.
Esso era sorto a controllo di quella parte del territorio percorsa dal tratturo che congiungeva L’Aquila a Foggia. Il borgo sottostante, precedente al castello, sorse intorno all’VIII secolo e la sua posizione strategica, a difesa della piana di Navelli e di un importante accesso al Gran Sasso, lo pose costantemente al centro di scontri e battaglie. La fortificazione, notevolmente più in alto rispetto al centro abitato, è invece risalente al XIII secolo e fu tra quelle che parteciparono alla fondazione della città dell’Aquila, alla quale appartenne fino al 1529 per poi divenire feudo di famiglie aristocratiche.
Nel terzo decennio del XV secolo fu occupata, dopo un duro assedio, dalle milizie di Braccio da Montone. Il castello di Barisciano, assieme al vicino castello di San Pio delle Camere, rappresenta un affascinante esempio di architettura difensiva del genere castello-recinto. Esso è ormai ridotto allo stato di rudere, ma ciò che rimane rende il sito ugualmente affascinante. La pianta era originariamente quadrangolare, con un torrione principale da cui partiva la cortina muraria spezzata da torri di fiancheggiamento. Ancora visibili sono le mura di cinta, il puntone pentagonale e le torri. In epoca successiva a quella di fondazione del fortilizio, venne costruita, addossata alla cortina muraria, la Cappella di San Rocco.
Intorno al XVI secolo la struttura dovette essere abbandonata, non essendovi più necessità difensive alle quali far fronte. Il castello è oggi allo stato di rudere, ma il sito merita comunque una visita sia per la particolarità della sua collocazione strategica sia per la presenza dei suggestivi resti, importante testimonianza delle fortificazioni medievali abruzzesi (fonte)
La chiesa di San Rocco fu costruita verso la fine del XVI secolo presso una torre del castello, che ora funge anche da campanile, come ex voto per il miracolo del santo durante la pestilenza del 1526. La chiesa ha forma di capanna con tetto spiovente ed un piccolo campanile a vela. La facciata è stata malamente restaurata e presenta scarsi elementi artistici. L’interno è ad aula unica con volta a botte e conserva affreschi cinquecenteschi riguardanti la vita del santo. (fonte)